Consigli di lettura
I ragazzi della scuola secondaria di primo grado
Recensione dei libri della nostra biblioteca.
COMMENTI A “LA TEDESCA”
Il libro mi è piaciuto, soprattutto la seconda parte, quella del processo, è stata interessante.
Letizia
Mi è piaciuta molto la prima parte e la parte, dove Caterina si fa coraggio e prende in mano le redini della famiglia quando Francesco va in guerra. Lo stile dello scrittore è di facile comprensione e gradevole.
Iside
Riconoscere, tra le righe, gli ambienti della mia regione, mi ha fatto amare questo libro.
Giovanni
Alessandrini scrive in maniera semplice, leggibilissima anche da lettori giovani come noi, perfino quando utilizza parole friulane. Io consiglio la lettura del libro a tutti perché non è difficile, chiunque può comprendere quanto Catharina abbia sofferto, in modo da non dimenticarlo.
Margherita
L’intreccio è ampio, i personaggi sono molti, ma di ciascuno si dà un ritratto definito, che ce lo fa immaginare bene. Non manca una leggera venatura di mistero, che tiene viva la curiosità del lettore.
Maria Adelaide
Il libro all’inizio è un po’ lento, l’autore si sofferma molto sui particolari; procedendo invece accadono molti fatti che rendono il racconto molto vivace e intrigante.
Anastasia
Questo libro mi è piaciuto perché racconta molto bene una storia vera del medio Friuli, una vicenda che a volte è toccante e a volte angosciante. Un libro da leggere per capire che a volte non c’è giustizia.
Daniel
Il libro è bello, anche se non è il mio genere. E’ importante sapere come viveva la gente durante la guerra.
Michele
Mi è piaciuta molto la figura della protagonista, perché era saggia e sapeva aiutare suo marito. L’autore si è rivelato molto abile nel raccontare anche le scene più forti senza eccedere.
Francesca
“La Tedesca” racconta la storia di una donna che nella sua vita ha saputo affrontare e superare molti ostacoli, in una situazione complicata come quella del Friuli durante la Seconda guerra mondiale.
Stefano.
Mi è piaciuta specialmente la parte del processo.
Pietro
Il libro è a tratti molto emozionante e coinvolgente, altre volte le digressioni sono un po’ difficili da seguire.
Massimiliano
Penso che l’autore con questo romanzo voglia suscitare nel lettore un sentimento di compassione e pietà nei confronti della protagonista, nobile soprattutto d’animo, la cui immagine si riscatta solamente dopo il processo.
Mariasole
E’ un libro molto ben fatto, a parte qualche errore di stampa.
Corrado.
Mi è piaciuta la scelta dell’autore di inserire delle parole friulane.
Maddalena
Il libro è scritto molto bene, anche le parti più elaborate vengono spiegate chiaramente. E’ interessante pensare a quanto lavoro ha fatto lo scrittore per trovare tutte le informazioni necessarie per sviluppare al meglio il racconto.
Agnese
Una cosa che mi ha interessato, e reso ancor più attenta al susseguirsi delle vicende, è stato il mistero, l’ombra che cela il volto di una donna che già all’inizio della storia fa la sua comparsa nello stesso posto dove si trova alla fine: in un cimitero. E’ il lettore che deve comprendere, piano piano, il vero volto che si nasconde dietro a questo velo di mistero.
Maria
Personalmente ho trovato molto interessante e accattivante il libro per via dei tantissimi colpi di scena, che spesso, purtroppo, sono tristi e tragici. Di questo libro in particolare mi sono piaciute le descrizioni dettagliate e precise.
Enrico
Si tratta di un racconto molto profondo, ricco di dettagli e di particolari e correttamente ambientato nel periodo storico scelto. Le vicende dei numerosi personaggi sono ben raccontate, con un linguaggio semplice e allo stesso tempo suggestivo.
Andrea
Nel libro si narra la storia della contessa Catharina Kauffman, venuta dalla grande Vienna ad un piccolo paesino del Friuli alla ricerca della felicità, che però non troverà mai. E’ un libro che merita vivamente di essere letto.
Valentina
Il libro mi è piaciuto, in particolare per il linguaggio , che sapeva essere sia semplice e facilmente comprensibile, che ricercato e più complesso. Ho apprezzato molto lo stratagemma iniziale del prologo, con la figura del partigiano che si ritroverà solo alla fine del racconto.
Giacomo
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AUTRICE: R.J. Palacio CASA EDITRICE: Giunti TITOLO: Wonder ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014 NUMERO DI PAGINE: 288 |
Il racconto narra del piccolo Auggie,un bambino nato con una malattia che prevede la mancanza della parte inferiore della bocca (la sindrome di Treacher Collins). August non è mai andato in una vera scuola,e ora che ha undici anni la madre vuole che inizi le medie. All’inizio il ragazzo non sembra entusiasta di andare in una scuola nuova, perché, dice, non si sente pronto. Il padre vorrebbe quasi assecondare il suo rifiuto, ma la madre rimane sulla sua decisione. Così, poco prima che la scuola inizi, il preside gli fa fare un “giro turistico” con tre ragazzi, Jack, Julien e una loro compagna. Julien però non si dimostra amichevole e August non lo prende in simpatia, al contrario degli altri due ragazzi. Auggie decide di fare quel passo importante e alla fine comincia a frequentare la prima media. Il primo giorno va proprio come lo immagina August: la gente appena lo vede si gira di scatto e bisbiglia alle sue spalle, mentre i professori fanno dei sorrisi forzati. Ma il ragazzo ci è abituato, al contrario di sua sorella Olivia, di quindici anni, che alle occhiate spaventate che la gente indirizza a suo fratello, reagisce in modo brusco. Auggie comincia anche a subire insulti da parte di Julien e della sua comitiva, ma viene sempre difeso da Jack e dalla sua nuova amica, Summer.
Jack e Summer, diventando gli unici amici di August, vengono isolati ed evitati da certi compagni.
Durante una gita di tre giorni in montagna, Auggie subisce atti di bullismo da parte di alcuni alunni di terza media, ma a quel punto si è già conquistato l’amicizia di quasi tutti e viene difeso non solo dagli amici più stretti, ma anche dai compagni. Alla fine, August e gli altri riescono a passare l’anno scolastico brillantemente.
Il racconto viene narrato da molti punti di vista diversi: quello di August è il mprincipale, ma ci sono anche quelli di Olivia, Jack, Summer ed del ragazzo di Olivia. Tale tecnica narrativa permette di vedere la stessa storia anche con altri occhi, ed è molto avvincente. Per me Wonder è un libro fantastico che, nonostante provochi un po’ di tristezza, prende moltissimo e riesce a catturare l’attenzione di chiunque lo legga.
VOTO (da 1 a 10): 10
Recensione di ANDREA VIZZON
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AUTORE: John Grisham CASA EDITRICE: Mondadori TITOLO: La prima indagine di Theodore Boone ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011 NUMERO DI PAGINE: 238 GENERE LETTERARIO: legal thriller |
TRAMA:
La prima indagine di Theodore Boone è il primo di una collana di cinque libri.
Il protagonista di questo romanzo è Theodore Boone, un ragazzino di tredici anni, figlio di due avvocati, che ha una grande passione per la legge e ama trascorrere il tempo libero in tribunale risolvendo “piccoli casi” per i suoi compagni di classe.
Quando a Strattenburg, la piccola cittadina di provincia in cui vive, inizia un processo per omicidio, Theodore viene totalmente coinvolto da questo caso. La vittima è la signora Duffy e il marito viene subito incolpato della sua morte.
Nel processo si dovrà decidere se è veramente colpevole o innocente, cosa non facile perché l’indagine si basa su poche prove e molti indizi e supposizioni.
Theodore trova un testimone, che potrebbe essere la chiave di svolta del processo, ma essendo straniero e senza il permesso di soggiorno, non vuole testimoniare.
Il romanzo si conclude con un punto interrogativo, sospeso sulle curiosità del lettore.
COMMENTO:
J. Grisham è un avvocato e questo è il suo primo legal thriller per ragazzi. Sono rimasto affascinato dall’ambiente dei tribunali e dalla competenza legale di Theodore.
Il libro mi è piaciuto molto, perché è scorrevole e ha una trama avvincente.
FRASE MEMORABILE:
“Theo uscì dalla segreteria lasciandosi alle spalle un altro cliente soddisfatto”
Recensione di MARCO ZULIANELLO
Benni, alto forte e bello, figlio di un aviatore italiano, è affascinato dalla guerra, e vorrebbe entrare nell’esercito, ma non gli è concesso per la sua età. Un giorno trova un documento della nascita di suo padre con le cifre sbiadite, allora decide di falsificare la data e di presentarsi per l’arruolamento. Da quel momento inizierà la sua avventura, la sua amicizia con un giovane Ernest Hemingway, la sua guerra…
Questo libro narra la guerra dal punto di vista di un soldato; credo che voglia far capire come era difficile vivere nei campi militari, ma come allo stesso tempo ci fossero anche momenti di gioia e di svago.
“L’idea che Hem se ne stesse da solo, dentro a un fosso, ferito magari e che, anche per lui, potesse scattare la condanna del “mai più vivo”, lo travolse come una tempesta. Acchiappò al volo la bici del postale […] e s’inoltrò lungo la strada sconnessa che portava alla prima linea.”
Questo mostra come anche fra due persone di nazionalità diverse (Hem Americano e Benni italiano) possa nascere un’amicizia così forte da far rischiare la propria vita l’uno per l’altro, passando addirittura sotto i proiettili e le bombe nemiche.
Secondo me, questo libro è molto interessante, anche per via degli approfondimenti laterali (riguardanti la vita militare, la cultura, i personaggi e gli eventi storici, i luoghi e le battaglie, la politica) che aiutano molto a comprendere il testo e perché mescola fatti e personaggi reali (come Ernest Hemingway) e di fantasia (come Benni). Mi piace anche il fatto che la guerra sia vista da un soldato/non-soldato che racconta la sua vita, le sue emozioni e quello che lui vede e sente.
VOTO (da 1 a 10): 10
Recensione di Lazzaro Antonio, cl. II B
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AUTORE: Mauro Corona CASA EDITRICE: Mondadori, 2014 TITOLO: Una lacrima color turchese |
Il giorno di Natale, in uno sperduto paesino di montagna, accadde un fatto sconvolgente: tutte le statuine di Gesù Bambino scomparvero misteriosamente da tutti i presepi. Le prime ad accorgersene furono tre madri di famiglia che, arrabbiate, accusarono i figli del furto. Quando però si sparse la voce che la statuina di Gesù Bambino era scomparsa non solo in quel borgo, ma in tutto il mondo, la rabbia lasciò il posto al panico.
Cosa si poteva nascondere dietro questo misterioso evento?
Tutta l’umanità si mise all’opera per trovare un colpevole, ma senza risultati….
Questo libro è interessante e mi ha colpito perché mi ha fatto capire, anche se non vogliamo ammetterlo, che trascuriamo il prossimo ma siamo i primi a fare i buoni cristiani a Natale.
FRASI MEMORABILI: “Quel mondo che cerca Gesù Bambino chissà dove, non si rende conto che lo ha tolto di mezzo lui”.
Recensione di Marco Zulianello
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AUTORE: Francesco D’Adamo CASA EDITRICE: Giunti, 2015 TITOLO: Oh, Freedom! |
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AUTORE: John Boyne CASA EDITRICE: Rizzoli, 2013 Titolo: RESTA DOVE SEI E POI VAI |
Dal momento in cui ho iniziato a leggere il libro i miei occhi non sono più riusciti a staccarsi da quelle righe, nelle quali la realtà della guerra emerge in tutta la sua drammaticità, ma viene superata dall’amore, che riesce a distruggere qualsiasi forma di violenza.
La storia è incentrata sulle vicende di una normale famigliola londinese formata da Georgie, sua moglie Margie ed il loro figlio Alfie di nove anni. Il padre è un uomo forte, coraggioso e animato nelle sue azioni dal sentimento patriottico (questo è dimostrato dal fatto che egli è andato volontario al fronte, durante la Prima guerra mondiale). Alfie ha un carattere molto simile al suo, ovvero coraggioso e assai determinato. Margie, invece, è contraria al fatto che il marito si arruoli nell’esercito, essendo cosciente dell’enorme quantità di pericoli che potrebbe correre. Nonostante tutto nella famiglia Summerfield regna un grande amore.
E proprio spinto dall’amore Alfie ritrova suo padre Georgie, le cui lettere dal fronte erano diventano via via sempre più sconclusionate e rare, fino a sparire del tutto. Allora il piccolo Alfie decide di aiutare sua madre a guadagnare il necessario per vivere, marina la scuola e inizia a fare il lustrascarpe. Proprio grazie a uno dei suoi clienti egli scopre che il padre si trova in un ospedale di Ipswich, in quanto affetto da psicosi traumatica. Dopo un lungo viaggio, ricco di rischi e pericoli, arriva all’ospedale in cui suo padre è ricoverato. Appena riesce a vederlo decide di portarlo a casa, avendo capito che quell’ambiente non è il posto adatto a lui. Alla fine l’amore prevale e la famiglia ritorna al completo come ai vecchi tempi.
Il punto del racconto che mi ha colpito di più è stato quello in cui Alfie, all’ospedale, lotta contro ogni avversità per suo padre, dimostrando che anche un bambino, nel suo piccolo, può fare grandi cose.
Il titolo “Resta dove sei e poi vai” è significativo e si riferisce al padre, al fronte e al figlio, all’ospedale: entrambi in questa azione sono spinti dall’amore.
Il linguaggio in cui si esprime l’autore è semplice, quotidiano, alla portata di tutti. Le descrizioni sono ampie, dettagliate e realistiche.
Io consiglio vivamente la lettura di questo libro, perché dimostra che la guerra è un fenomeno atroce, ma a volte proprio con essa l’uomo riesce a far emergere i sentimenti più nobili e profondi.
Recensione di Maria Vescovo